L’investimento ideale per guadagnare dai vostri risparmi
Oggi esamineremo nei dettagli una tipologia di investimento tra le più comuni, tanto diffusa quanto criticata ma che come tutte presenta sia pregi che difetti: cercheremo per questo di svolgere un’analisi quanto più corretta e oggettiva lasciando come sempre a voi la libertà di trarre le vostre conclusioni. Si tratta dei Piani di Accumulo di Capitale, meglio noti con l’acronimo di PAC. Sono in pratica modalità di sottoscrizione di determinati strumenti finanziari come per esempio i fondi di investimento e gli Etf (Exchange Trade Fund), ma anche a più ampio spettro di organismi di investimento collettivo finalizzati al risparmio. In pratica essi permettono all’interessato di accedere al suo investimento attraverso versamenti periodici di capitale. Il risparmiatore quindi apporta all’investimento somme costanti distribuite su scadenze sempre fisse per il periodo prestabilito (impostando quindi una crescita graduale del capitale investito) al fine di acquistare o sottoscrivere una quantità di strumenti variabile per ogni singolo versamento.
Per fornirvi un’idea più chiara vediamo un semplice esempio pratico: un Piano di Accumulo con ipotetici versamenti mensili da 100 euro per un totale di 120 mesi porterà alla fine del piano decennale a possedere un capitale investito complessivo di 12.000 euro, al quale a sua volta andranno aggiunti gli interessi o le cedole dello specifico strumento con cui si sarà scelto di operare. In somma a fine piano il valore di carico di ogni quota, azione, Etf o di qualsiasi strumento scelto sarà pari alla cifra investita (in questo specifico esempio 12.000 euro) divisa per il numero di quote, azioni, etc. Nella pratica dunque un Piano di Accumulo altro non è se non l’applicazione di una media ponderata degli acquisti delle quote. Peraltro le origini di questa tipologia di investimento sono strettamente legate al modello del Dollar Cost Average: si tratta di una modalità già utilizzata negli anni ’50 da Benjamin Graham, il padre dell’analisi fondamentale, la quale prevedeva l’investimento a intervalli regolari della stessa somma di denaro per acquistare le azioni.
Ovviamente le scadenze dei pagamenti sono distribuite su diversi archi temporali: mensili, trimestrali, semestrali o annuali. Lo stesso Graham consigliava poi un frazionamento il più diluito possibile ovvero un consiglio per come risparmiare senza esagerare, e quindi per diversificare il più possibile il portafoglio azionario, in modo da diminuire i rischi specifici legati ai singoli asset. È comunque ormai usanza diffusa tra la quasi la totalità degli intermediari finanziari e delle società di gestione del risparmio il ricorso ad organismi di investimento collettivo, piuttosto che ad investimenti orientati sui singoli titoli azionari. A sua volta l’entità della somma da versare in un PAC è solitamente determinata in base al reddito ed alle spese prevedibili e potenziali dell’investitore, ovvero in pratica in base alla sua disponibilità di risparmio. La durata totale del Piano di Accumulo invece è assolutamente flessibile e adattabile alle esigenze del risparmiatore, in quanto può variare da un minimo di 1 a un massimo di 40 anni. In ogni caso è consigliabile utilizzare questo metodo applicandolo su orizzonti medi, almeno quindi 6 o 7 anni.
I Piani di Accumulo di Capitale sono insomma strumenti alquanto versatili, dotati di vari ed esclusivi vantaggi. Sono intanto uno strumento molto flessibile, in quanto come accennato è possibile scegliere autonomamente la cifra da versare, la cadenza dei versamenti e la durata totale del Piano. Essi inoltre eliminano la componente stagionale diluendo i versamenti in archi di tempo piuttosto lunghi, riducendo in questo modo eventuali rischi legati a tempistiche errate, come invece poteva accadere nel Dollar Cost Average. Secondo recenti studi inoltre questa tipologia di investimento lascia minore spazio ai colpi di testa dettati dalle tendenze del momento: molto spesso infatti i risparmiatori si lasciano convincere dai trend e dalle mode passeggere, ma si tratta spesso di trappole inconsce che portano il risparmiatore a investire solo quando i prezzi sono vicini ai massimi o disinvestire quanto vicini invece ai minimi, situazioni queste che facilmente possono portare a ingenti perdite in quanto di esito imprevedibile.
Esiste poi come sempre l’altra faccia della medaglia, ovvero i difetti dei Piani di Accumulo di Capitale: possiamo dire che il maggior limite dei PAC sta nel fatto che dopo un certo periodo di tempo l’acquisto delle nuove quote del fondo inizia a incidere relativamente poco sulla media del prezzo. Cosa comporta questo? Che per esempio se lo strumento in cui si investisse dovesse entrare in un trend ribassista dopo un certo numero di periodi, con un controvalore quindi abbastanza importante, la perdita totale alla fine delle transazioni potrebbe essere preoccupantemente elevata. Tenete quindi sempre a mente il rischio legato al peso degli anni avanzati insito nei piani di accumulo: se infatti i PAC riducono notevolmente il rischio legato all’ingresso sui mercati finanziari, alla fine del piano la consistente somma totale investita sarà comunque soggetta ai rischi legati invece all’uscita dal mercato.
Da non dimenticare poi i costi legati ai Piani di Accumulo: infatti, oltre alle normali spese previste dallo stesso PAC, tra cui sottoscrizione e gestione, l’investitore ha a carico gli oneri legati al sistema di versamenti così come quelli per le inevitabili spese postali e amministrative. Spesso inoltre, almeno all’inizio del Piano, i costi di sottoscrizione sono poi alquanto sbilanciati: facilmente infatti verrebbe richiesto il versamento immediato di un 25%, 30% delle commissioni totali, mentre il restante 70%, 75% verrebbe diluito nelle rimanenti rate. Si tratta di una sorta di tutela per le società di gestione del risparmio, che le protegga da eventuali uscite anticipate. Uscite anticipate per le quali sono previsti in ogni caso dei costi, altro fattore da tenere bene a mente, in caso contrario potreste incorrere proprio alla fine in ingenti e impreviste perdite. È bene ricordare infine che spesso ai PAC viene associata una polizza assicurativa di copertura, nell’eventualità di non riuscire a completare il Piano in caso di infortunio o malattia.
Insomma uno strumento comodo e alla portata di ogni investitore, ma proiettato su tempi molto lunghi e comunque soggetto a rischi non indifferenti, ma come d’altro canto è inevitabile che sia. Vi abbiamo comunque ora fornito tutte le informazioni necessarie affinché possiate prendere una scelta consapevole e obiettiva, la prima e più importante norma che ogni investitore deve sempre rispettare.
Investire senza commissioni?
Attraverso le piattaforme di trading con i CFD è possibile investire ed effettuare qualsiasi tipologia di piano d’accumulo all’interno della piattaforma di trading. Ecco un riassunto delle piattaforme di investimento che utilizziamo da anni e preferiamo per investire in azioni, indici, forex, criptovalute e molto altro ancora. Tutte le piattaforma menzionate sono regolamentate in europa dalla CySEC.
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