Perché oggi vi parliamo di come comprare azioni Procter&Gamble?
Nel momento difficile che stiamo vivendo, in cui la pandemia Coronavirus è la padrona assoluta della scena mondiale e il timore di una recessione globale è nei pensieri di tutti noi, orientarci nelle negoziazioni verso titoli cosiddetti sicuri può essere una scelta vincente.
Procter&Gamble fa parte di questo comparto. È una multinazionale americana fondata quasi due secoli fa che produce e distribuisce beni di largo consumo in tutto il mondo, dai prodotti per la cura della persona ai detergenti per la pulizia della casa.
Chi di noi non utilizza giornalmente nessuna di queste tipologie di prodotti, anche in tempo di crisi? Probabilmente nessuno o pochissimi. Leggiamo con attenzione le etichette di due o tre prodotti che teniamo in casa. Almeno uno di essi riporterà il nome Procter&Gamble. Ebbene, questa cosa accade nelle abitazioni di tutto il pianeta.
È chiaro ora perché vi parliamo le azioni Procter&Gamble?
Attenzione però, quando compriamo azioni Procter&Gamble, scegliamo sempre piattaforme certificate, a zero commissioni e che ci permettano di negoziare CFD. Di seguito troviamo i migliori servizi di trading online che fanno per noi.
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Indice
Negoziare azioni Procter&Gamble: quale broker scegliere?
I nostri redattori esperti in trading online hanno testato personalmente tutte le piattaforme che abbiamo appena visto. Per la tipologia del titolo che stiamo trattando (Procter&Gamble), la sua crescita costante con moderati scarti di prezzo e l’opportunità di negoziare strumenti derivati, ci sentiamo di consigliare due piattaforme ideali: eToro e Trade.com. Vediamone insieme le caratteristiche.
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Titoli azionari come Procter&Gamble hanno trend rialzisti quasi costanti e una rendita con orizzonte temporale medio-lungo. Il loro acquisto comporta dunque guadagni sicuri ma spalmati nell’arco degli anni, che però sommati ai dividendi e a una contestuale attività su CFD possono diventare davvero consistenti.
I CFD sono strumenti derivati che permettono di amplificare piccoli scostamenti di prezzo al rialzo o al ribasso e rappresentano eccellenti opportunità di diversificazione del portafoglio.
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Procter&Gamble: le origini
Il produttore di candele Procter e il produttore di sapone Gamble, rispettivamente i cognati William e James, decidono nel 1837 di fondare una società a Cincinnati. Cosa la società avrebbe dovuto produrre era evidente ai due, ciò che forse non poteva esserlo era l’enorme sviluppo che l’azienda avrebbe avuto nei decenni a venire.
Non furono necessari nemmeno molti anni per raggiungere il milione di Dollari in vendite. Già nel 1859 era un azienda con decine di dipendenti e pronta a rifornire di sapone e candele gli eserciti coinvolti nella guerra civile.
Ciò che non fecero in tempo a fare padri fondatori lo continuarono i loro figli. Con le loro competenze di chimici svilupparono un tipo di sapone di alta qualità ma con procedimenti e materiali più economici, e con le loro abilità di pubblicitari commercializzarono in tutto lo Stato la stessa saponetta.
Nel 1915 per fare fronte a una gamma di oltre 30 tipologie di sapone, Procter&Gamble inaugura in Canada la prima sede produttiva fuori dagli Stati Uniti.
Ma è dal 1920 che la filosofia della diversificazione tanto cara a Procter&Gamble prende forma: l’invenzione della lampadina fa crollare le vendite delle candele, e quale migliore occasione di questa per rimpiazzare il business venuto a mancare con altri beni di largo consumo?
Inizia così l’ampliamento costante di prodotti alla gamma: prodotti per la casa, per la persona, detergenti, sapone in polvere e moltissimi altri.
Comprare azioni Procter&Gamble: un’azienda sempre in anticipo sui tempi
Già primi anni l’azienda ha colto la forza del marketing, anche se a quei tempi il termine sicuramente non aveva lo stesso significato che gli attribuiamo ora.
L’uso razionale e sistematico della pubblicità radiofonica e televisiva si può senza dubbio dire che sia stato inaugurato da Procter&Gamble. A partire già dalla prima metà del XX secolo l’azienda utilizzò ampiamente questi media per promuovere i prodotti, utilizzando una strategia che nei decenni a venire moltissime multinazionali adotteranno: il brand managment, ovvero un marketing focalizzato quasi esclusivamente sulle singole marche anziché sull’azienda madre che invece rimane costantemente nell’ombra.
E ancora, conoscete l’origine dell’espressione ‘soap opera’? Nasce dalla volontà della multinazionale di produrre e sponsorizzare serie televisive e radiofoniche come strategia di marketing. Una fra queste, forse la più famosa, è stata ‘Sentieri’ che dal 1937 ha registrato oltre 15 mila puntate.
Procter&Gamble non ha solo avuto idee innovative in tema di marketing, ma ha trovato soluzioni efficaci e di rottura con il passato anche in termini di relazioni con i dipendenti. Nel 1887, attraverso quella che forse è la prima operazione di compartecipazione agli utili della storia, distribuisce quote aziendali ai dipendenti, aumentandone il soddisfacimento sul lavoro e mitigando le situazioni di stress.
Alcuni dati prima di comprare azioni Procter&Gamble
Il successo quasi secolare di Procter&Gamble è da attribuire quasi sicuramente alla sua capacità di diversificare la propria offerta di prodotti di largo consumo.
È veramente difficile pensare a una casa in cui non sia presente una tipologia di prodotto distribuito dalla multinazionale, ognuno dei quali mantiene comunque il proprio brand.
L’attività di Procter&Gamble si articola fondamentalmente in 6 settori: Cura della persona, pulizia casa, capelli, rasatura, toeletta e cura degli animali domestici, bucato.
In Italia ad es., presso la nostra grande distribuzione possiamo regolarmente trovare:
- Gillette, Braun, Venus, i marchi che hanno fatto la storia della rasatura
- Pantene, Herbal Essences, Head&Shoulders, cura dei capelli
- Az, Vicks, ClearBlue, Pampers, igiene e salute
- Dash, Lenoir, bucato
- Mastro Lindo, Swiffer, Ambi Pur, Viakal, pulizia della casa
Questi sono soltanto alcuni dei brand distribuiti in Italia, ma molti altri ne possiamo trovare facilmente su tutto il nostro territorio. Altri invece sono destinati agli oltre 180 paesi della rete di distribuzione . Nel complesso Procter&Gamble è proprietaria di oltre 300 marchi, occupando 92 mila dipendenti distribuiti in 100 stabilimenti di produzione e 20 centri di ricerca.
Settori trainanti e analisi del titolo Procter&Gamble
Con un fatturato in questi ultimi anni più o meno stabile compreso fra i 65 e 70 miliardi di Dollari, i comparti che hanno maggiore peso sul bilancio sono quelli relativi ai prodotti per la pulizia della casa e i prodotti per igiene e salute personale. Anche i comparti rasatura e capelli sono molto forti pur mostrando livelli di crescita più contenuti rispetto ai primi due. Il settore bucato e animali domestici mostrano invece segni di debolezza. La stessa multinazionale ha dichiarato recentemente l’intenzione di alleggerire la propria esposizione nel settore animali domestici.
Fra il 2016 e il 2017 il trend dei ricavi ha visto un discreto rallentamento, al quale ha contribuito la crescente concorrenza nel settore rasatura. Prodotti di qualità inferiore a Gillette e una maggiore propensione al rispetto per l’ambiente dell’utente finale hanno comportato una contrazione degli acquisti dei prodotti usa e getta, deludendo in parte le aspettative derivate dall’acquisizione di Gillette nel 2005 per 57 miliardi di Dollari, la più importante acquisizione di Procter&Gamble.
La stima degli utili, tuttavia, non ha risentito eccessivamente del contraccolpo. Gli azionisti hanno continuato a vedere di buon occhio il titolo, che nel frattempo, nel 2017 si è alleggerito ulteriormente di alcuni settori di business considerati a basso reddito. 41 marchi di bellezza sono infatti stati ceduti a Coty per 11,4 miliardi di Dollari, cifra che spiega la flessione delle entrate evidenziata nell’anno fiscale 2018. Tuttavia, la strategia dell’alleggerimento dai brend minori a vantaggio di un focus su comparti ad alta resa sembra funzionare. Già nelle trimestrali del 2019 Procter&Gamble dichiarava una crescita del 5%.
Comprare azioni Procter&Gamble al tempo del Coronoavirus
L’appartenenza del titolo al comparto dei beni di largo consumo ha consentito al suo valore di non risentire eccessivamente del crollo delle Borse mondiali in seguito alla pandemia Covid-19. Tuttavia anche il suo decennale trend al rialzo ha mostrato qualche segno di debolezza.
La corsa ai prodotti igienizzanti per casa e per la cura della persona, caratteristica dei momenti di panico fra la popolazione, ha permesso al titolo di mantenere tonicità anche in un momento drammatico. È verosimile che all’esaurirsi della pandemia, il potere d’acquisto degli stessi utenti finali sarà ridotto con una conseguente contrazione dei consumi. Se a questo aggiungiamo le tinte oscure di cui si dipinge la pandemia negli Stati Uniti, possiamo prevedere che il titolo Procter&Gamble, come la quasi totalità degli altri, richiederà qualche tempo per riprendere il consueto trend crescente.
Comprare azioni Procter&Gamble: previsioni per il 2020
La filosofia del management Procter&Gamble ha da sempre visto la diversificazione dei brand come il motore in grado di sbarazzare la concorrenza. E in effetti è sempre stato davvero così.
Esiste tuttavia l’altra faccia della medaglia, ovvero la conquista di quote di mercato da parte di aziende che invadono i settori, appannaggio di Procter&Gamble, con prodotti a basso costo.
Procter&Gamble ha comunicato recentemente di volere ampliare il proprio focus sui paesi emergenti (India, Brasile, Thailandia, Vietnam) che con sempre più decisione mostrano interesse verso le linee di prodotti business di Procter&Gamble.
Le previsioni dichiarate dall’azienda per i prossimi 5 anni, sono dell’ordine di un incremento del 5-9% annuo del fatturato e dell’andamento dell’utile.
Analisi tecnica, fondamentali e previsioni aziendali sembrano dare ragione a una continuazione del trend ascendente. L’attuale pandemia Coronavirus lascierà tuttavia dietro sé molte incognite che ci portano a dire che molto probabilmente il titolo, per il 2020, anche se limitatamente rispetto ad altri comparti, si allineerà al trend al ribasso generalizzato.
Il titolo va letto pertanto in un’ottica di medio-lungo periodo, oppure anche di brevissimo qualora venga affrontato con strumenti derivati come i CFD che riescono a sfruttare anche le minime variazioni di prezzo sia in rialzo che in ribasso.
Comprare azioni Procter&Gamble: Target price
Oggi che scriviamo Procter&Gamble registra al Mercato NYSE di New York, 124,70 Dollari. Nel breve periodo il titolo sembra godere di ottima salute, nonostante il difficilissimo periodo Coronavirus.
Un rialzo con target a 127 sembra molto probabile, con estensione della trend line a 136,30. Un ribasso fino alla supporto 118,90 non dovrebbe pregiudicare l’assetto ottimistico sul titolo.
Conclusioni
Abbiamo visto come la multinazionale Procter&Gamble sia riuscita nel corso di quasi duecento anni a precorrere un continuo trend in crescita, sia attraverso accuratissime strategie di marketing sia utilizzando la diversificazione dei brand come arma micidiale contro la concorrenza.
Il momento attuale di pandemia da Covid-19 è sicuramente complesso e merita attente riflessioni prima di decidere come investire i nostri soldi.
Scegliere innanzitutto una piattaforma di trading di primaria importanza, regolamentata Cysec e a commissioni zero è sicuramente il primo passo da compiere in questa direzione, per comprare azioni Procter&Gamble in piena tranquillità.
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Se invece ci piace approfondire lo studio dell’analisi tecnica e delle altre strategie di negoziazione attraverso tutorial gratuiti, e soltanto dopo che ne abbiamo appreso i segreti iniziare a negoziare CFD Procter&Gamble con spread competitivi, allora Trade.com è il broker che fa per noi.
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È una multinazionale attiva nel comparto dei beni di largo consumo. Questi, anche in periodi di grande crisi, saranno sempre presenti in ogni casa.
Il cassettista, con un orizzonte medio-lungo per beneficiare del forte dividendo e una crescita costante. Oppure il trader di brevissimo che ne sfrutta gli scostamenti di prezzo anche minimi negoziando CFD.
Molto probabilmente sì. Risentiranno della crisi generalizzata anche se in maniera contenuta, grazie all’appartenenza dell’azienda al comparto dei beni di largo consumo.
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