Comprare azioni JP Morgan suscita indubbiamente pareri e pensieri contrastanti. Se da un lato 2,73 trilioni di dollari di patrimonio totale sono un dato concreto sinonimo di solidità aziendale, dall’altro alcune vicende di pochi anni fa hanno messo in chiaroscuro la banca americana, provocando non pochi dubbi sulle sue reali possibilità di riprendersi in tempi brevi dalla crisi.
JP Morgan è la sesta banca più grande al mondo e una delle più importanti aziende di servizi finanziari a livello globale.
Il fatto che JP Morgan generi perplessità sulle sue capacità di fare fronte a una regressione e di risollevarsi dalla crisi pregressa, non deve scoraggiarci però dall’investire sul titolo.
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Indice
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Iscriviti a eToro in pochi clik e inizia a negoziare CFD a commissioni gratuiteUn po’ di storia prima di comprare azioni JP Morgan
L’origine di tutto risale al 1799, quando venne fondata Bank of the Manatthan Company. Da quel momento si susseguirono circa un centinaio di operazioni di fusione e incorporazioni con altre società finanziarie.
Una delle più recenti e importanti è quella del 2002, quando attraverso la fusione con Chase Manatthan Corporation, venne definita l’attuale denominazione di JP Morgan Chase & Co.
Alcuni anni dopo, durante la crisi dei mutui subprime del 2006, JP Morgan fa due grandi acquisizioni: la Bear Stearns, ovvero la quinta banca d’affari americana, che già da qualche tempo manifestava evidenti segni di profonda crisi, e la Washington Mutual Bank, ovvero la cassa di risparmio principale degli Stati Uniti.
Con queste due ultime operazioni, JP Morgan diventa la più grande banca americana ed entra a pieno titolo nelle Big Four, ovvero nelle quattro maggiori banche di riferimento degli Stati Uniti, insieme a Bank of America, Wells Fargo e Citibank (Citigroup Inc.).
Ognuna di queste detiene attività che vanno da 1 a oltre 2 trilioni di Dollari e insieme gestiscono la maggior parte di conti correnti personali e aziendali presenti negli Stati Uniti. Secondo le ultime dichiarazioni detengono oltre il 45% del totale dei depositi.
Gli scandali di JP Morgan Chase
La società JP Morgan Chase & Co, soprattutto negli ultimi anni, accanto a dati e dichiarazioni di grande risonanza, mostra lati in chiaroscuro che vanno a compromettere la visione ottimistica degli analisti e la percezione del grande pubblico.
La carriera di JP Morgan è stata minata recentemente da alcuni scandali più o meno grandi in cui l’azienda è rimasta coinvolta. La vicenda forse più eclatante e sicuramente di portata mondiale è stata la crisi dei mutui subprime.
La vicenda dei mutui subprime
Non approfondiremo in questo occasione una vicenda così complessa che coinvolse molti altri operatori finanziari. Ci è sufficiente, per i nostri fini, ricordare che la crisi innescò nel mondo occidentale una grande recessione che per molti esperti rappresenta la peggiore crisi economica dagli anni della grande depressione a oggi.
La svalutazione immobiliare che fu la causa della profonda crisi, iniziò a manifestare sintomi evidenti nella seconda metà del 2006. Da quel momento in poi risultò sempre più evidente che gran parte dei titoli garantiti da ipoteca (vedi immobili) non sarebbero stati più in grado di coprire i finanziamenti. Impossibilità che si stava verificando soprattutto nei casi in cui i finanziamenti erano stati concessi in maniera troppo disinvolta a soggetti privati con pregresse esposizioni debitorie, o con situazioni reddituali evidentemente incompatibili con la concessione del finanziamento stesso.
Questo stato di cose generò una potente contrazione della liquidità che dilagò rapidamente nel mercato del credito di tutto il mondo occidentale, innescando nel 2008 la famosa crisi dei mutui subprime.
JP Morgan accuserà miliardi di dollari di perdite e una forte compromissione della propria immagine.
Per fare fronte a questa evidente crisi di liquidità il governo degli Stati Uniti emanò una legge ad hoc, la Emergency Economic Stabilization Act, attraverso la quale riuscì a investire 25 miliardi di Dollari nella JP Morgan scongiurando ulteriori danni al sistema finanziario statunitense. Nel 2009 la JP Morgan restituì il prestito.
Comprare azioni JP Morgan: altre vicende da considerare
Purtroppo, nella cronistoria di JP Morgan esistono altre vicende spiacevoli, risalenti più o meno allo stesso periodo.
La prima, nel biennio 2010-2011 la JP Morgan è stata al centro di quella che venne poi riconosciuta come una vera e propria truffa e pertanto venne condannata a un grosso risarcimento a favore del governo statunitense.
La truffa consisteva nella manipolazione ad arte dei dati del mercato energetico nel Midwest e in California, dove alcune centrali elettriche venivano dichiarate in piena efficienza e vantaggiose per la collettività, mentre in realtà erano impianti in evidente stato di esaurimento.
Ancora nel 2010, la sede operativa di Londra fu protagonista dello scandalo London Whale, in cui alcuni dirigenti furono causa di un ammanco di miliardi di Dollari a seguito di acquisti di strumenti finanziari derivati.
Un altro scandalo che coinvolse JP Morgan risale al 2012, quando la società annunciò di avere perso qualcosa come 2 miliardi di Dollari mettendo in opera un articolato sistema di operazioni con CDS (Credit Default Swap) e altri strumenti derivati.
Di fatto le operazioni vennero messe in atto dalla holding bancaria Washinghton Mutual Inc., non direttamente dalla JP Morgan. Quest’ultima infatti acquistò nel settembre 2008 le attività finanziarie della holding dal governo federale, che poco prima ne aveva effettuato il sequestro.
Comunque sia, la JP Morgan si vide coinvolta in un altro scandalo con evidente danno della propria immagine.
Vedremo più avanti, comunque, che nonostante queste vicende spiacevoli, anche di portata planetaria, la JP Morgan continua a godere del parere positivo di una larga platea di analisti e agenzie.
Le criptovalute e la tecnologia blockchain
Noi che ci interessiamo di finanza, abbiamo letto spesso le dichiarazioni di Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, a sfavore dei Bitcoin.
Nonostante le evidenti critiche al suo interno, JP Morgan si mostra molto interessata alle criptovalute e alla tecnologia blockchain.
Poco tempo fa l’azienda ha presentato domanda di brevetto di un sistema volto ad accelerare le transazioni finanziarie e la loro verifica attraverso un sistema basato sulla tecnologia blockchain.
Ma non solo. JP Morgan ha già una propria stablecoin, la JPM Coin, pronta per la sperimentazione sul mercato reale. Sei il collaudo della criptovaluta dovesse andare a buon fine, essa troverebbe applicazione all’interno di un sistema di transazioni in grado di elaborare 6 trilioni di Dollari al giorno.
La JPM Coin, la criprovaluta targata JP Morgan, secondo il pensiero del management, troverebbe impiego in almeno tre settori aziendali:
- pagamenti internazionali a supporto di grandi aziende che utilizzano ancora sistemi obsoleti come Swift
- trasferimento dei titoli
- sostituzione di dollari che le società hanno in deposito presso la JP Morgan stessa.
Dove opera la holding?
La JP Morgan è attiva in quattro settori:
- Consumer & Community Banking, che attraverso filiali bancarie, sistemi online, mobili e telefonici e sportelli ATM automatici offre servizi a consumatori e imprese
- Commercial Banking dedicato alle soluzioni finanziarie quali prestiti, investment banking e asset management e servizi di tesoreria
- Corporate & Investment Bank che attraverso il Banking and Markets & Investor Service propone servizi di investment banking, prime brokerage e tesoreria, market-making e servizi a società, istituzioni finanziarie, enti governativi e municipali e a investitori
- Asset Management che offre servizi di investimento e gestioni patrimoniali.
Comprare azioni JP Morgan: la politica dei dividendi
JP Morgan Chase da molti anni utilizza lo strumento dei dividendi per fare fronte a crisi e agli scandali in cui di tanto in tanto è rimasta coinvolta.
L’aumento del reddito da dividendi è sempre stata una forte attrattiva per gli investitori, che per ottenerlo hanno talvolta soprasseduto a considerazioni sul valore del titolo.
La società ha comunque modulato il valore del dividendo in relazione alle condizioni generali del mercato. Ad esempio, in corrispondenza della crisi del 2008-2009, il dividendo passò bruscamente da 1,52 a 0,20 Dollari per azione. Pochi anni dopo, già nel 201, il dividendo tornò a 0,80 e nel 2014 aveva superato il massimo precedente.
Nel momento in cui scriviamo il dividendo ha un valore di 0,90 Dollari. Tuttavia il CEO Dimon, pochi giorni fa ha comunicato che a causa della pandemia Coronavirus, JP Morgan Chase sta valutando se sospendere, per la prima volta nella storia dell’azienda, la distribuzione dei dividendi, qualora si verificassero condizioni estremamente avverse.
Comprare azioni JP Morgan: previsioni per il 2020
Abbiamo visto come JP Morgan, nonostante la lenta recessione che coinvolge in maniera indiscriminata tutti i comparti e gli scandali che ne costellano la storia, sia considerata dagli analisti e dagli investitori un’azienda solida su cui investire.
Le sue strategie di investimento e la capacità di beneficiare di finanziamenti si traducono in effettivi vantaggi economici. Il 2019, ad es., è stato un anno decisamente positivo.
La crisi innescata dal Covid-19 è tuttavia una grande incognita che pesa su tutti i comparti, soprattutto quello bancario, che nonostante la ripresa degli ultimi anni, mostra potenziali vulnerabilità se l’economia non riprenderà la propria corsa entro l’anno. Lo stesso CEO, ha dichirato che l’azienda “non sarà immune dallo stress”.
Negozia qui le azioni JP Morgan senza commissioni fisseComprare azioni JP Morgan: Target price
JP Morgan Chase è quotata al NYSE e ora che scriviamo segna 83,63 Dollari.
L’impostazione tecnica è negativa, con spunti positivi per il breve periodo. Una prima resistenza si può individuare a quota 86,52 e successivamente a 91,53. Un supporto significativo lo troviamo a 81,51.
Il titolo evidenzia comunque un appeal speculativo adatto a investitori propensi ad affrontare un grado di rischio medio-alto.
Conclusioni
La pandemia Covid-19 associata all’appartenenza di JP Morgan al comparto bancario, estremamente vulnerabile a fattori negativi di questa categoria, non ci consentono di esprimere pareri sul prossimo futuro. Individuiamo, tuttavia, due strategie operative:
- Comprare azioni JP Morgan in un’ottica di brevissimo periodo, con un broker certificato come eToro, seguendo attentamente l’evoluzione della crisi
- Negoziare CFD in intraday, utilizzando l’effetto leva per incrementare i guadagni senza possedere fisicamente il titolo. eToro ci consente di negoziare CFD senza pagare commissioni, massimizzando i guadagni, attraverso una piattaforma intuitiva ed efficiente.
È regolamentato dalla Cysec, che garantisce l’affidabilità dell’operatore mettendo al sicuro il nostro denaro dal rischio di truffe.
Comunque, soprattutto in questo periodo complesso, è necessaria cautela in ogni nostra modalità operativa. Affidiamoci a una piattaforma sicura capace di non distrarci, mantenendoci concentrati sulla nostra attività di trader.
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Prova la versione Demo gratuita di eToro con 100 mila DollariSì. La maggior parte degli analisti e degli investitori la considerano un’azienda solida nonostante gli scandali in cui è stata coinvolta nell’ultimo decennio.
Sicuramente sì. È una crisi generalizzata e il comparto bancario potrebbe mostrare grande vulnerabilità e una lenta ripresa.
Negoziare CFD nell’intraday, a commissioni zero con eToro, è un’opzione che mette al riparo dai rischi connessi al possesso fisico del titolo. L’effetto leva, inoltre, amplificherà i guadagni.
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