Le azioni Spotify sono indiscutibilmente una delle maggiori novità dell’anno per quanto riguarda i mercati finanziari. Il colosso svedese, che ha lanciato il suo servizio ormai dieci anni fa, ha fatto il suo debutto in Borsa lo scorso 3 aprile, dopo aver annunciato a marzo l’imminente quotazione sui mercati regolamentati.
Con più di 71 milioni di utenti attivi in tutto il mondo (numero superiore rispetto ad Apple Music), Spotify, come già detto, ha messo a disposizione il servizio nel 2008, cominciando a guadagnare dagli abbonamenti premium e dagli introiti pubblicitari.
La società, però, esiste dal 2006. Oggi come oggi, la parte di sviluppo viene curata in Svezia, mentre la casa madre, ossia la società Spotify LTD, si trova a Londra.
Se vuoi sapere qualcosa di più sulle azioni Spotify, seguici nelle prossime righe e scopri la guida che abbiamo creato sul tema, concentrandoci non solo sulle caratteristiche dell’asset, ma anche sui migliori consigli per fare trading con broker come Plus500 (Clicca qui per iscriverti gratis), giusto per citare una delle numerose piattaforme regolamentate.
Indice
Azioni Spotify IPO: come è entrato in Borsa il colosso dello streaming?
Una caratteristica fondamentale della quotazione in Borsa di Spotify è l’assenza di una IPO tradizionale. Spotify, infatti, ha scelto di bypassare gli investitori istituzionali e di rivolgersi direttamente a quelli retail. In termini tecnici, ha preso la strada della DPO. Questa scelta ha avuto sia lati positivi, sia lati, almeno per gli analisti finanziari, meritevoli di commenti critici.
Per quanto riguarda i primi, ricordiamo il vantaggio della mancanza del classico roadshow, così come l’assenza dell’obbligo, a carico dei possessori dei titoli, di detenere gli stessi per un determinato lasso di tempo.
La scelta di non passare dalla classica IPO ma dalla DPO ha fatto sì che le azioni Spotify siano state fin da subito in balia della domanda e dell’offerta.
Per molti analisti, questa opzione ha rappresentato un grave rischio, soprattutto per via della mancanza di grandi investitori istituzionali interessati al successo della quotazione.
Alla luce di quanto appena ricordato, il titolo di Spotify, soprattutto nel corso della giornata iniziale sui mercati, è stato caratterizzato da una forte volatilità. Il primo prezzo, pari a 165,90 dollari a singola azione, è stato rilasciato poco dopo le 13 ora di New York. La cifra ha superato di gran lunga i valori di riferimento legati agli scambi privati di inizio 2018, che si assestavano tra i 90 e i 132 dollari.
La chiusura della prima giornata in Borsa di Spotify ha visto un prezzo pari a 149 dollari ad azione. Il suddetto risultato, è più alto del 13% rispetto ai parametri fissati dal NYSE.
Tutto questo ha permesso comunque a Spotify di raggiungere una valutazione di 25 miliardi di dollari.
Un’altra caratteristica del debutto in Borsa di Spotify è stata la mancata emissione di nuovi titoli finalizzati all’aumento di capitale. Questo non deve affatto sorprendere. Non dimentichiamo, infatti, che parliamo di una realtà che può contare su una liquidità miliardaria. Ciò permette di lasciare agli azionisti campo libero, consentendo loro di scegliere cosa fare dell’investimento.
Data questa premessa iniziale, è il caso di capire se conviene o meno investire in azioni Spotify. Gli analisti hanno posizioni diverse sul tema. C’è chi ha sconsigliato di acquistare il primo giorno per via della forte volatilità e chi, invece, ha puntato il dito contro le perdite nette registrate a fine 2017. Addirittura, c’è chi ha chiamato in causa il momento non facile che i titoli tech stanno attraversando in seguito allo scoppio dello scandalo Cambridge Analytica e di Facebook.
Di certo c’è che l’entrata in Borsa di Spotify è un caso davvero particolare. Per questo motivo, nonostante l’aumento di utenti negli ultimi anni sia palese (il colosso svedese, ribadiamo, ha più iscritti attivi rispetto a quelli del diretto concorrente Apple), è bene trovare alternative all’acquisto effettivo.
Quali sono le opzioni migliori al proposito? In primo piano troviamo senza dubbio il ricorso ai CFD. Cosa sono? Per scoprire qualcosa di più sulle loro caratteristiche, seguici nel prossimo paragrafo.
Azioni Spotify come investire: i vantaggi dei CFD
Quando si tratta di capire come investire in sicurezza sulle azioni Spotify bisogna, per ragioni di tutela da aspetti come la volatilità, concentrarsi sui vantaggi dei CFD.
Questi strumenti finanziari, il cui nome completo è Contracts for Difference, sono derivati che consentono di acquistare un derivato dell’asset. Chi fa trading con i CFD, può replicare l’andamento dell’asset, in questo caso le azioni Spotify, senza bisogno di acquistarlo effettivamente.
Ciò, ribadiamo, è un grande vantaggio prima di tutto perché tutela dalla volatilità. Da ricordare, inoltre, è la possibilità di andare incontro a un onere economico molto contenuto. Chi fa trading con i CFD, infatti, deve prendere in considerazione come unica spesa lo spread, ossia la differenza tra bid e ask.
I CFD sono ricchi di pro ma hanno anche un rovescio della medaglia. Di cosa si tratta? Della leva finanziaria. Questo moltiplicatore permette di esporsi sui mercati con una cifra più alta rispetto a quella del deposito iniziale.
Giusto per fare un esempio che aiuta a capire meglio ricordiamo che, in caso di leva 1:10, chi inizia con un deposito di 100 euro può operare come se, in realtà, ne avesse depositati 1000. Il bello è che, sulla seconda cifra, vengono calcolati i guadagni.
Il contro è che succede lo stesso con le perdite. Per questo motivo, è necessario avere le idee ben chiare sui meccanismi di stop loss. Ciò significa capire che al broker devono essere dati dei segnali precisi per quanto riguarda il limite oltre il quale non andare in caso di perdita.
Detto questo, possiamo entrare nel dettaglio dei broker che consentono di operare con le azioni Spotify, ovviamente tramite i CFD.
Azioni Spotify: come fare trading
Come appena ricordato, il miglior modo per fare trading con le azioni Spotify consiste nel ricorrere ai CFD. Per gestire i suddetti strumenti, bisogna fare riferimento ad alcuni broker online, tutti accomunati da alcune precise caratteristiche.
In primo luogo, è il caso di ricordare la legalità. Quando si vuole fare trading con i CFD sulle azioni Spotify, bisogna infatti considerare solamente le piattaforme legali, ossia dotate di licenza CySEC e di autorizzazione Consob.
Quali sono? Ecco i dettagli di alcuni tra i più importanti.
Plus500
Questo broker, online dal 2008 ormai, permette di operare con i CFD su diversi asset. Tra questi, troviamo appunto le azioni Spotify. Marchio registrato legato a diverse consociate quotate sulla Borsa di Londra, il che è un’ottima garanzia di sicurezza per l’utente.
Il broker è molto facile da utilizzare e adatto anche a chi è alle prime armi nel trading online. Già dalla home page, è possibile capire come gestire il tutto.
Basta cliccare su “Inizia a fare trading adesso” e scegliere tra conto demo (clicca qui per aprirne uno subito) e conto con denaro reale.
Il conto demo, opzione illimitata e gratuita, permette di “allenarsi” e di entrare in confidenza con le caratteristiche della piattaforma e dell’asset, senza bisogno di mettere in gioco denaro reale.
L’importante è che, una volta acquisita confidenza con le azioni Spotify e con la piattaforma, si apra un conto con denaro reale. Si tratta infatti dell’unica alternativa per scoprire le vere peculiarità del trading online, caratterizzato da un livello di rischio ineliminabile.
Plus500, oltre che con le azioni Spotify, permette di fare trading anche con altri asset, dalle criptovalute agli ETF.
eToro
Un’altra piattaforma utile per fare trading con le azioni Spotify è eToro. Quali sono le sue caratteristiche? In primo piano troviamo senza dubbio il social trading.
Questo approccio ricalca quello degli altri social network. Ogni singolo iscritto, infatti, ha a disposizione un profilo gratuito, tramite il quale condividere con gli altri trader le proprie strategie e, soprattutto, i risultati ottenuti.
I guru trader sono quelli che ottengono i migliori e che possono essere seguiti, guadagnando. Chi segue, invece, ha la possibilità di migliorare replicando automaticamente la loro strategia e, di conseguenza, basandosi su evidenze concrete.
eToro consente di aprire un conto demo (inizia qui la procedura), di operare in numerose altre lingue oltre all’italiano e di fare trading su diversi asset oltre alle azioni Spotify.
Il broker in questione ha anche un’app dedicata, che consente di operare in mobilità.
Markets.com
Grazie a questo broker, è possibile fare trading online con le azioni Spotify dopo essersi formati grazie a sussidi di alto livello. Si tratta di ebook, webinar e altri contenuti disponibili anche a chi ha un conto demo.
Regolamentato CySEC, autorizzato Consob e molto semplice da usare, questo broker è caratterizzato anche da un customer care di qualità che, a differenza di molte altre piattaforme, comprende anche l’italiano.
Se vuoi iniziare a fare trading con le azioni Spotify e sperimentarne i vantaggi della piattaforma, clicca qui per dare il via alla tua esperienza con un conto gratuito